3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Dare ordine al processo succedutosi nel corso della mia attività lavorativa. Meditare, riflettere e ponderare il trascorso con distaccata autocritica. Gli aneddoti riportati nell'opera hanno l'intento di apportare, con gli esempi, il contributo significativo volto a migliorare lo stato esistente nella Scuola e nel futuro generazionale.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
In virtù dell'argomento trattato, la scelta del titolo è stata immediata e pertinente.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
La Bibbia. Per meditare sull'inafferrabile "perché" della vita e del suo relazionare.
6. E-book o cartaceo?
Senza disconoscere, illuminante, la evoluzione tecnologica dettata dai tempi, la mia età, ormai immobile, protende per il cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Purtroppo non ho ancora avuto la pretesa di intraprenderla. Il memoriale da me scritto, ha l'intento di riportare aneddoti significativi svoltisi nel corso della mia quarantennale attività di docente.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Dalla sensibilità, che mi ha condotto ad operare nel settore scolastico e mi ha sollecitato a descriverne aneddoti attinenti. Uno che ha inciso solchi indelebili nell'animo e spronato interrogativi sul perché dell'essere e dell'apprendere, è legato all'handicap: "Roberta era seduta la primo banco, di fronte alla cattedra. Su un'apposita sedia, aveva l'addome e gli arti inferiori assicurati da cinture di cuoio che le permettevano di mantenere il busto eretto... Ricordo il primo giorno di scuola. Lo sguardo della fanciulla, vestito di vacuità, vagava in un mare di smarrimento. Rivivo il disagio dei momenti. Mi sentivo disarmato dinnanzi a quella creatura legata e con l'alone di sofferenza in volto. L'incapacità, la debolezza e la codardia, impadronitisi della mia persona… "
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Ho il testo nelle mani, sfoglio le pagine e, repentino, vedo lo scorrere delle frasi. L'animo si colora e, luminoso, dà sazietà al respiro... l'opera è compiuta!
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sia pure ancorato alla sponda che il tempo mi propina, il varcare le frontiere mi presenta nuovi e luminosi orizzonti. Fiducioso, sono favorevole all'inarrestabile cammino evolutivo.